Sovente si ritiene che tutelare i propri diritti in giudizio non sia conveniente, perché si pensa che il gioco non valga la pena.Si prendano, ad esempio, i lavoratori (magari anche stagionali) che non abbiano percepito la retribuzione o il tfr per le numerose ore di lavoro svolto e che, ritenendo i propri crediti di valore modesto (magari poche migliaia di euro), decidano di rinunciare alla tutela dei propri diritti.
Ma è davvero così? Il gioco non vale la pena? Non sempre.
In primo luogo, va precisato che, qualora si tratti di crediti da lavoro, ci sono numerose esenzioni anche per l’accesso alla Giustizia, esenzioni che consentono di tutelare il credito con costi contenutissimi.
In secondo luogo, qualora esista una prova scritta del credito (per esempio una busta paga non pagata), si potrebbe procedere mediante il procedimento monitorio, attraverso cui si può ottenere un titolo valido ed efficace per l’esecuzione entro poco più di un mese.
Dopo di che è possibile accedere alla procedura esecutiva e aggredire i beni del debitore.E se anche l’ex datore di lavoro versasse in una situazione critica e non avesse denaro né altri beni da aggredire, il diritto di credito del lavoratore rimarrebbe frustrato? No.
Si tratta di situazioni purtroppo abbastanza frequenti e per questi casi, il legislatore, attraverso l’INPS, ha istituito un fondo di garanzia per soddisfare i crediti da lavoro.
Ovviamente, per potervi accedere, ci sono alcuni limiti e regole da rispettare e lo Studio Legale Coronas è pronto a fornirvi la propria esperienza in questo campo, accompagnandovi per l’intero percorso fino all’integrale recupero del credito.