Benché spesso vengano tra loro confusi, proprietà e possesso rappresentano due concetti profondamente diversi per l’ordinamento italiano.
La proprietà, il cui contenuto e i cui poteri sono abbastanza noti a tutti, è un vero e proprio diritto soggettivo, abbondantemente disciplinato e tutelato dalla legge.
È il diritto reale per eccellenza, che, come vedremo in successivi approfondimenti, ha rappresentato un fulcro della codicistica ottocentesca. Il possesso, invece, costituisce una semplice situazione di fatto, una mera attività, a cui l’ordinamento dedica comunque una particolare attenzione.
Ma che tipo di attività?
Una attività corrispondente all’esercizio della proprietà, ma che (ancora) proprietà non è. Significa che il possessore non ha acquisito il diritto di proprietà, ma si comporta come se l’avesse fatto: non solo dunque, ha un diretto rapporto materiale con il bene oggetto di possesso, ma si comporta altresì come se ne fosse il proprietario.
Il possesso, quindi, a differenza della proprietà è uno stato di fatto e non un diritto.
Ma è tutelabile? Si, lo è.
La legge, infatti, consente di ricorrere all’autorità del Giudice per tutelare il possesso e per porre rimedio a eventuali spossessamenti o turbative da parte di terzi.
E allora pare lecito chiedersi: perché tante attenzioni per tutelare un potere di fatto?Perché dall’esercizio di quel potere sorgono o possono sorgere notevoli effetti giuridici, ecco perché.
Si pensi, tra gli altri, alla famigerata usucapione, che si costituisce attraverso l’esercizio pubblico, pacifico e continuo del possesso e attraverso cui nasce il diritto di proprietà.
Come esposto, dunque, possesso e proprietà rappresentano due situazioni diverse, che lo studio legale Coronas tratta e tutela in maniera precisa e puntuale per tutti i propri assistiti.