Da mihi factum, dabo tibi Ius

Il diritto non è matematico. Anzi, il risultato della sua applicazione, molto spesso, è meno scontato di quanto possa far sembrare il dato normativo.

Come mai?

Perché i fatti che costituiscono ogni vicenda e che vengono portati all’attenzione del Giudice non sono (quasi mai) lineari come quelli descritti dalle norme, le quali, per evitare di lasciare lacune nell’Ordinamento, si limitano a rappresentare delle fattispecie generali ed astratte.

E quando la norma parrebbe confortare la nostra posizione e calzare perfettamente con quanto accaduto, è davvero sufficiente narrare il fatto in giudizio per avere ragione?

No di certo!

L’art 2697 c.c., infatti, impone a chi vuole fare valere i propri diritti in processo di provare i fatti che costituiscono il fondamento delle proprie pretese.E inoltre esiste un articolato e complesso groviglio normativo che impone rigidi termini (formali e sostanziali) per il proficuo utilizzo delle prove.

Ma anche sul punto, si aprirebbe un lungo tema che ci riserviamo di approfondire per un’altra volta.

Insomma, esercitare un proprio diritto in giudizio non è così semplice, ma dopotutto esistono anche per questo, gli Avvocati.

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